testata ADUC
 FRANCIA - FRANCIA - Eutanasia. Appello a candidati Eliseo prima di andare in Belgio
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
25 marzo 2017 10:03
 
"D'accordo con la mia famiglia ho deciso di anticipare l'orrore". Anne Bert, 59 anni, è affetta da una malattia incurabile e ha deciso di farsi praticare l'eutanasia in Belgio, dove è consentito, visto che in Francia invece non lo è. Per questo motivo ha scritto una lettera aperta ai 5 principali candidati all'Eliseo, perché si possa rilanciare il dibattito su una scelta così personale e dolorosa. L'ha spedita a Emmanuel Macron, Marine Le Pen, Jean-Luc Mélenchon, François Fillon e Benoît Hamon: al momento le hanno risposto Macron e Hamon. Il 18 marzo tutti i candidati alle presidenziali sono stati invitati a sviluppare le loro proposte sull'eutanasia dall'ADMD (Associazione per il diritto di morire con dignità). I più favorevoli sono stati Mélenchon e Hamon. Ma la maggior parte dei candidati sono contro l'eutanasia o comunque molto esitanti. Per Anne Bert questo invece è un argomento che merita un dibattito pubblico e secondo uno studio riportato del Parisien che ha pubblicato l'intervista alla signora, il 90% dei francesi è favorevole alla morte assistita. Il caso di Anne Bert ricorda quello di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, rimasto cieco e tetraplegico dopo un incidente e che ha scelto di farsi praticare l'eutanasia in Svizzera perché in Italia è proibito. In Francia la legge Claeys-Leonetti votata nell'agosto del 2016 prevede la possibilità di "una sedazione profonda e continua" per i malati in fase terminale ma non autorizza né il suicidio assistito né l'eutanasia. Nella sua lettera la signora Bert chiede se "addormentare un malato per lasciarlo morire di fame e di sete è realmente più rispettoso della vita che mettervi fine tramite l'amministrazione di un prodotto letale?". Anne Bert, che vive a Fontcouverte, nel sud-ovest della Francia, è affetta dal 2015 dalla malattia di Charcot che fa perdere progressivamente l'uso delle gambe, delle braccia e poi del resto del corpo. Una malattia che progredisce in fretta dai primi sintomi e per la quale non ci sono trattamenti. Lei, scrittrice, ha raccontato che oggi non può "neanche girare le pagine di un giornale". L'idea dell'eutanasia si è fatta strada man mano che il dolore e le limitazioni crescevano: si è informata, ne ha parlato con marito e figlia e con la madre di 84 anni, alla fine a Natale ha deciso. Andrà in Belgio a farsi fare l'iniezione definitiva che metterà fine alle sue sofferenze. Si è fissata come scadenza il momento in cui "non potrò più mangiare da sola", il che potrebbe succedere prima dell'estate. "Non ho paura della morte ma della sofferenza" ha detto. Per questo ha deciso di rendere pubblico il suo dramma invece di viverlo nell'intimità familiare prima di partire per l'ultimo viaggio per il Belgio.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS