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 AMERICHE - AMERICHE - Legalizzazione droghe. Documento dell'Unasur
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1 settembre 2015 12:37
 
L'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur) ha approvato a Montevideo un documento in cui stabilisce un nuovo metodo per affrontare la problematica delle droghe si' che non sia meramente punitivo e che al centro sia messo l'essere umano, il suo benessere e la sua salute, e lo inviera' all'Onu prima della sessione di aprile del 2016. “E' molto storico questo incontro, perche' il Sudamerica e' stato uno dei continenti piu' coinvolto nella lotta al narcotraffico. Lo dico in base alla mia esperienza e al mio Paese”, ha detto alla stampa Ernesto Samper, segretario generale dell'Unasur ed ex-presidente della Colombia (1994-1998). Il testo e' stato deciso il 31 agosto tra i dodici Paesi dell'Unasur e consta di 25 punti e dovra' essere inviato alla Sessione Speciale dell'Assemblea delle Nazioni Unite sulle droghe che si terra' a New York. “Passiamo da un approccio esclusivamente punitivo che e' stato utilizzato in America Latina e nel mondo, ad un approccio piu' complessivo (…), chiediamo di porre l'essere umano al centro della politica sulle droghe, il suo benessere e la sua salute come priorita' in tutti i criteri di intervento in merito”, ha detto all'agenzia Efe il direttore delle Politiche sulle droghe del ministero di Giustizia della Colombia, Javier Flores. Samper, invece, ha detto che “in virtu' di tutte le iniziative dell'attuale politica proibizionista, oggi ci sono piu' di 300 milioni di consumatori di droghe e sono in crescita”. E per questo e' evidente il fallimento della guerra contro le droghe che ha caratterizzato le politiche della autorita' del Sudamerica che devono mettere in atto un cambio totale dell'approccio, in una prospettiva umana che consideri “il numero di persone e i costi economici e istituzionali” che sono stati sacrificati in questa regione. Flores, che fa parte della delegazione colombiana all'incontro di Montevideo, ha evidenziato come nella regione si “produce il 100% della cocaina di tutto il mondo e ci sono i maggiori tassi di violenza connessi al problema delle droghe. Per cui abbiamo tutta la legittimita' e responsabilita' di inviare un forte messaggio alla riunione Onu del 2016 e al mondo intero, dicendo che l'America Latina puo' dare un grosso contributo ad un approccio diverso al fenomeno delle droghe”.
Questa assemblea dell'Onu e' vista come una “opportunita' molto importante” perche' la regione realizzi nuove politiche “che abbiano altri modi di affrontare il problema delle droghe e non come la guerra che e' stata fino ad oggi”, ha detto Elena Lagomarsino, membro della Junta Nacional de Drogas dell'Uruguay. Uno degli obiettivi per l'incontro del 2016 e' l'adozione di posizioni comuni in cui siano prese in considerazione le diverse realta' e problematiche dei Paesi della regione, si' da avere maggior peso nel fare questa nuova proposta. Una dimostrazione di eterogeneità della regione e' stato il motivo conduttore di quanto esposto da Samper, che ha fatto riferimento ad alcune posizioni alternative alle soluzioni proibizioniste, come quella del consumo della foglia di coca in Bolivia, l'iniziativa cilena per depenalizzare l'autocoltivazione e l'uso terapeutico della cannabis o l'indulto ai narcotrafficanti in Ecuador. Nel contempo ha menzionato la normativa dell'Uruguay, che nel 2013 ha approvato la legge che regolamenta produzione e commercializzazione della marijuana sotto il controllo dello Stato, sostenuta dall'ex-presidente José Mujica (2010-2015), come strategia per combattere il narcotraffico, e che ha fatto diventare il loro Paese un pioniere in materia. Per Samper non si tratta di chiedere “l'esportazione del modello uruguayano” perche' “nessuno ha la ricetta per tutti”, ma di lavorare per una politica alternativa che tenga conto delle diverse esperienze sudamericane. Per suo conto, il rappresentante della delegazione argentina a questo incontro nella capitale uruguayana, Gabriel Lerner, ha detto che non crede che ci saranno modifiche nell'immediato, ma che il “meccanismo di dibattito e di modifiche a livello locale e regionale e' ineluttabile”. 
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