L’approvazione definitiva del Senato, dopo quella della Camera avvenuta lo scorso anno, ha visto 55 voti favorevoli, nessuno contrario e 17 assenti. La legge, mentre vieta espressamente l'eutanasia o qualsiasi altro atto che provoca la morte, regola i diritti dei pazienti e delle loro famiglie e assolve i medici da ogni responsabilità quando applicano la volontà degli interessati.
Ai malati terminali e/o affetti da malattie irreversibili e incurabili è riconosciuto il diritto di rifiutare interventi chirurgici, idratazione e nutrizione artificiale, rianimazione o sistemi di supporto vitale. Qualora non siano in condizione di intendere e volere, è ritenuta valida una loro dichiarazione anticipata di trattamento sanitario, sottoscritta innanzi ad un notaio insieme a due testimoni. Quando il paziente non sia in condizioni di intendere e volere e non ha predisposto la dichiarazione anticipata di trattamento, la legge consente ai suoi parenti o rappresentanti legali di decidere per suo conto.
Da oggi in Argentina non sarà più necessario ricorrere ai giudici per ottenere il riconoscimento del diritto alla morte dignitosa che in molti casi può risultare difficile, in particolare in America Latina dove l'opposizione della Chiesa cattolica è ancora forte.