Ho l'impressione che il nostro Alessandro Pedone, proponendo
questi sistemi monetari "alternativi" voglia più che altro
ridare al belpaese quella moneta sovrana che abbiamo perso
con l'ingresso nell'euro, perché alla fine di questo si
tratta, indipendentemente dagli strumenti specifici
illustrati, ovvero di qualcosa che l'Italia sia in grado di
gestire autonomamente senza che debba rispondere a BCE ed
FMI (e Germania).
Forse pensa che sia stata una mossa azzardata quella di
legare la lira al resto dell'europa?
21 luglio 2012 10:13 - francescodeleo
A me risulta che ultimamente le banche non concedono più
facilmente anticipazioni - o forse del tutto - sui crediti
vanatati dalle aziende nei confronti dello stato, facendo
venire meno tale funzione di supporto, soprattutto in questo
periodo.
20 luglio 2012 15:53 - Gianpaolo Canale
Continuo a dissentire con garbo ma continuo a dissentire.
Per la larga parte i crediti scaduti sono anticipati e
laddove non anticipati sono riferibili ad aziende che non
hanno accesso al credito. Quindi la presunta nuova
liquidità in un sistema monetario alternativo o accessorio
all'attuale resterà presunta. Con rispetto nei confronti
dell'ADUC che secondo me è un riferimento importantissimo e
fornisce un servizio unico, meritevole e insostituibile nel
panorama nazionale ritengo che quale REALE OBIEZIONE ciò
che si configura nell'articolo sia una ipotesi teorica e
distante dalla realtà operativa. E' una opinione null'altro
e nel merito non scriverò altro. Grazie della ospitalità e
della professionalità che mostrate sempre.
Dott. Gianpaolo Canale
20 luglio 2012 10:21 - Alessandro Pedone
@ Dott. Gianpaolo Canale
Stiamo parlando in massima parte di crediti nei confronti
della pubblica amministrazione SCADUTI e non saldati. Il
mistro Passera ha parlato di circa 90 miliardi di crediti
scaduti.
Il Governo ha provveduto a fare ben 4 decreti che dovrebbero
sbloccare appena 20 miliardi.
Maggiori informazioni qui:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti
/68103-7700.pdf
Il problema esiste perché farsi anticipare questo genere di
crediti (i cui tempi di recupero sono più che aleatori) non
è certo agevole e quando ci si riesce implica costi elevati
(e comunque sottrae liquidità alle aziende perché gli
affidamenti ottenuti per anticipare quei crediti potrebbero
essere più proficuamente utilizzati).
Il meccanismo descritto potrebbe essere utilizzato non solo
per i vecchi crediti (che in parte possono essere già
anticipati) ma anche per i nuovi (sia pubblici che privati).
Per tutte queste ragioni, nessuna premessa errata. Esiste
una enorme quantità (quantificabile i molte decine di
miliardi di euro) di crediti, pubblici e privati, NON
anticipati, che potrebbero essere immediatamente resi
liquidi con questo sistema.
Sarebbe interessante poter discutere di REALI obiezioni ad
una proposta del genere che consentirebbe di:
- immettere nuova liquidità nel sistema
- ridurre le tasse
- finanziare il debito pubblico
20 luglio 2012 8:45 - Gianpaolo Canale
Il commento che intendo sottoporre all'attenzione è
soltanto questo: la premessa su cui si basa la proposta è,
secondo me, semplicemente errata. I crediti vantati dalle
aziende nei confronti dello stato a titolo di pagamento di
un corrispettivo o di rimborso di crediti tributari sono
già per gran parte utilizzati e smobilizzati dal sistema
bancario che per tali tipologie creditorie ha creato sistemi
specifici di anticipo. Quindi, a meno che non si voglia
monetizzare qualcosa che è già divenuto liquidità la
premessa risulta un tantino "azzardata".
Cordiali saluti
Dott. Gianpaolo Canale