C’è una grande e giustificata attenzione ai nefasti
effetti sul nostro Servizio Sanitario Nazionale del
neoliberismo in sanità, quella “ricetta” che Noam
Chomsky ha così descritto (citazione ripresa da Gavino
Maciocco): “Questa è la tecnica standard per la
privatizzazione: tagli i fondi, assicurati che le cose non
funzionino, fai arrabbiare la gente, e lo consegnerai al
capitale privato”.
26 aprile 2024 9:27 - tibe77
@mauropon: Buongiorno, il riferimento normativo mancante
sarebbe il DLGS N.124 del 29.04.1998?
18 aprile 2024 10:39 - mauropon
Riguardo ai due casi "risolti" attraverso quanto consigliato
da ADUC, dato che tale soluzione è da me adottata,
purtroppo in solitaria, da anni e, nonostante abbia più
volte tentato di divulgarla, nessuno aveva pensato finora di
prenderla in considerazione e suggerirla (e, ora, sia ADUC,
sia Mario Giordano e, mi sembra, anche altri, sembra abbiano
scoperto l'acqua calda...), vorrei fare alcune
precisazioni:
1 - Quando si prenota personalmente allo sportello CUP, in
genere vengono vagliate le disponibilità solo della ASL di
appartenenza o, al più, della provincia; mentre,
rivolgendosi al ReCUP telefonico vengono prese in
considerazione le disponibilità dell'intera Regione.
2 - In entrambi i casi segnalati da ADUC, ai pazienti era
stato dato un appuntamento, sia pure molto in là nel tempo;
in questo caso è molto facile attivarsi e fare quanto
suggerito da ADUC e da Giordano e inviare la diffida. Il
problema di complessa risoluzione sorge, invece, quando allo
sportello e, ancora di più, al ReCUP ti rispondono che non
hanno disponibilità o, peggio ancora, essendo un reato, che
le "liste sono chiuse", cosa che, almeno nel Lazio, avviene
nel 60% circa dei casi; infatti, in questa fattispecie, NON
VIENE RILASCIATO NULLA AL PAZIENTE, che, quindi, ha
difficoltà ad inviare la diffida senza alcuna prova,
perchè (ammesso che la ASL risponda) riceverà, quasi
sempre e quasi automaticamente, la negazione del fatto da
parte della ASL (La trasmissione "Fuori dal coro" ha anche
dimostrato la cosa in un paio di servizi).
3 - Per quanto descritto al punto 2 e forte della mia
esperienza, suggerisco: a) se si andasse allo sportello,
annotare sempre giorno e ora e farlo con due testimoni e/o
registrando col cellulare tutto il contatto con lo
sportellista e chiedere sempre allo sportellista il n. di
matricola (deve avere obbligatoriamente il cartellino
identificativo) e, in caso di "liste chiuse", copia della
disposizione di chiusura. b) se si usasse il ReCUP
telefonico, annotare sempre giorno, ora e il n. di matricola
di chi risponde (in genere viene specificato prima della
risposta) e REGISTRARE TUTTA LA CONVERSAZIONE.
4 - La bozza di lettera di diffida suggerita da ADUC è, a
mio avviso, carente almeno sia della citazione delle
disposizioni di legge, sia della mancanza di un tempo limite
(in genere non più di 10/15 giorni) per l'adempimento e/o
per la risposta da parte della ASL; inoltre i giorni
dell'appuntamento non devono essere necessariamente 60, ma
possono spaziare da 10 a 120 e, sempre a mio parere, sarebbe
opportuno procedere subito alla denuncia all'AG, attraverso
un esposto alla Procura della Repubblica (la cosa è
gratuita e rappresenta solo una segnalazione di un possibile
reato), inviandone copia insieme alla diffida o subito
dopo.
Infine una domanda: non sarebbe più opportuno che l'ADUC
intervenisse direttamente già in prima battuta, inviando
direttamente la diffida in nome e per conto
dell'iscritto?
Cordiali saluti.
16 aprile 2024 16:01 - Annapaola
Benissimo. Questo davvero risolve diversi problemi. Allora
i posti per le visite e i trattamenti ci sono ...
Speriamo che i vertici delle diverse ASL, almeno toscane,
diano indicazioni chiare e precise a chi deve prendere gli
appuntamenti.