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Ci vengono alcuni dubbi sui motivi dello sciopero odierno dei sindacati CGIL e UIL, al quale non ha aderito la CISL.
Per i due sindacati la manovra governativa è ritenuta poco redistributiva e la riforma delle aliquote Irpef sarebbe troppo sbilanciata a favore dei redditi medi.
Ma è così?
Vediamo.
Nel valutare la manovra del governo Draghi occorre tenere presente 3 punti: la riforma dell'Irpef, l'introduzione dell'assegno unico e lo sgravio contributivo. Questi elementi vanno applicati alle varie situazioni familiari: monoreddito, bireddito, uno o due figli, etc.
Simulando le varie situazioni, il ministero dell'Economia, ha elaborato alcune tabelle che dimostrano il contrario di quanto sostenuto dai sindacati: i redditi da 10 mila a 40 mila euro sarebbero quelli maggiormente avvantaggiati rispetto ai redditi più alti.
Prendere a motivo dello sciopero uno solo dei 3 punti citati è fuorviante e ha il solo scopo di promuovere una contestazione per attestare la propria esistenza, considerato che al governo sono presenti quelle forze politiche cui i sindacati in questione fanno riferimento.
Uno sciopero inutile e dannoso. Inutile perché non ha motivazioni reali, dannoso per i lavoratori, gli utenti e l'economia del nostro Paese già abbondantemente stressata dalla pandemia.
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