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TARIFFE DEI TAXI A FIRENZE
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Comunicato 
7 ottobre 1998 0:00
 

CARI, POCHI, COSTOSI ED ORA AUMENTANO ANCHE LE TARIFFE GIUSTIFICANDOSI CONE UN PO' DI BUGIE.
C'E' UNA SOLA SOLUZIONE: LIBERALIZZARE LE LICENZE, MA IL COMUNE LO VUOLE?

Firenze, 7 ottobre 1998. Una delle maggiori cooperative di taxisti fiorentini ha comunicato che aumentera' le tariffe. !"
"Mancava solo questo!" E' il commento del presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito che continua: "A Firenze i taxi sono un problema, perche' sono pochi, costosi, e nei momenti di punta, di conseguenza, non ci sono mai. Spesso alla stazione Fs di Santa Maria Novella, nei momenti di punta, si aspetta anche un'ora. Le organizzazioni dei taxisti sono delle corporazioni che si tramandano le licenze a suon di centinaia di milioni, tutti rigidamente in nero, perche' il valore nominale delle autorizzazioni comunali equivale a poche decine di migliaia di lire che, pero', in un regime di mercato chiuso, fanno lievitare il mercato nero, e tutto a danno degli utenti del servizio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti coloro che prendono un taxi a Firenze.
Ed ora aumentano anche le tariffe, adducendo, tra le varie scuse, anche l'aumento del prezzo della benzina … proprio quando la benzina su tutti i mercati, compreso quello italiano, sta diminuendo di prezzo. Non ci fanno proprio una bella figura, almeno, prima di spararla, si informassero.
Per non continuare in questa situazione grottesca, c'e' solo una soluzione: il Comune cominci a dare licenze a chiunque la chieda, aprendo un mercato che si e' incancrenito, inferendo un colpo deciso al mercato nero delle licenze e agli illeciti guadagni e ricatti. E' solo questione di volonta' politica, e ci chiediamo se il Comune abbia questa volonta', o non preferisca continuare con il ricatto di licenze d'oro sottomesse all'umore politico del momento.
Dal canto loro i taxisti hanno ragione quando rilevano che la gestione della mobilita' in questa citta' e' seconda anche rispetto a citta' come Il Cairo o Istambul, e che l'esercizio della loro attivita', nonche' la qualita' del servizio all'utenza, e' fortemente penalizzato da decisioni sbagliate o perennemente rinviate. Ma e' un gatto che si morde la coda, perche' alla fine l'incapacita' dell'Amministrazione fa buon gioco col ricatto delle licenze, e sopravvivono in un equilibrio dove chi ci rimette e' l'anello finale: l'utente del servizio, o meglio, del disservizio.
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