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Editoriale. Competenze digitali. Italia: fascisti da urlo
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
21 giugno 2024 12:41
 
 
Implacabili i dati Istat sulla cosiddetta competenza digitale dell’Italia rispetto agli altri partner dell’Ue: siamo al 23mo posto…. ventitre su ventisette, con dieci punti sotto la media.

Roba da  urlo. Certo, in un Paese in cui 
- si pagano i braccianti agricoli due euro all’ora e quando si fanno male vengono abbandonati sul ciglio della strada e tutti, sindacati compresi, sembra che se ne accorgano solo ora…
-  dove gli utenti rinunciano alla sanità pubblica, che pagano, perché altrimenti muoiono prima di essere visitati da un medico…
- dove i taxisti guadagno circa 15mila euro all’anno ed hanno sempre il pos fuori uso…
- e dove i ristoratori dichiarano al fisco meno di 20mila euro… 
- dove le spiagge demaniali sono occupate da soggetti, complici del potere nazionale ed amministrativo, che pagano affitti ridicoli e fanno pagare i loro servizi un occhio della testa…
- dove chi ci governa fa il padrone e sguinzaglia i propri scagnozzi nell’informazione di Stato… ovviamente spacciandola per informazione pubblica…
- dove ti basta avere un numero di telefono e sei vittima di truffe incontrollabili e non-punite da parte di delinquenti che si spacciano per venditori di acqua, luce, gas, assicurazioni, investimenti e pentole varie…
- etc. etc. … 

In un paese del genere, c’è poco da stupirsi. Nonostante i numeri che vengono decantati da chi ci governa e dice che siamo al top delle economie europee e mondiali (“un esempio da seguire”), salvo il giorno dopo essere smentiti dai dati ufficiali dell’Ue perché sopravviviamo solo ad una mostruosa crescita del debito pubblico, con la complicità di governo e opposizione che votano contro i provvedimenti comunitari per il risanamento..

In un Paese del genere… c’è poco da stupirsi… anzi, è un miracolo (garantito dal potere economico e non solo del Vaticano sul nostro territorio, ché loro sì che se ne intendono di miracoli) che non siamo tutti alla canna del gas.

E siccome siamo tutti vivi in queste condizioni, governo e opposizione si strappano le vesti per convincerci a fare più figli, sì da pagare le pensioni degli anziani e salvaguardare quella che chiamano l’etnia italica che, a differenza di altre etnie che ci starebbero inquinando, si distingue solo per non accettare di lavorare per due euro l’ora nel raccogliere i pomodori.

Ci fermiamo… l’elenco  sarebbe lungo.

L’Italia è un Paese fascista… ma come… quasi tutti, a parte la silente quanto pressata capa del governo, tutti (a parte alcune macchiette che sono anche nei salotti tv) dicono di essere antifascisti…. Aggiorniamoci e prendiamo atto della nostra storia che, anno 2024, ci inchioda a farci guidare dalla minoranza che diventa maggioranza grazie al sistema elettorale, minoranza scelta da altrettanta minoranza del Paese stesso. 

E chi decide sa fare solo le cose col metodo fascista: burocratico fine a stesso, svogliato, incompetente, da operetta, col falso che diventa verità, schizofrenico, con la sopraffazione del più furbo… niente a che fare con quelli che in altri posti si chiamano conservatori. Nel secolo scorso abbiamo coniato questo termine e questo metodo, e ce lo portiamo dietro come elemento distintivo.

E questo Paese fascista non può che usare il digitale per trastullarsi nei giochini e far finta su tutto. Certo, non tutti sono così… infatti sono tanti che emigrano.


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