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Fine mercato tutelato energia elettrica. Ora si fa sul serio?
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
23 giugno 2024 13:56
 

Siamo alla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica. Dal 1 luglio rimarranno nel tutelato, gestito dall’Autorità Arera, solo le categorie protette; mentre, chi non ha ancora scelto nel mercato libero, avrà tempo tre anni per decidere.

Sono insistenti, anche in questi ultimi giorni, le richieste di proroga del mercato tutelato. Ché, come funziona sempre in Italia quanto si deve avere a che fare con concorrenza e libertà, corporazioni, monopolisti, oligopolisti, politici di governo e opposizione che votano per la fine di questo mercato e, in cerca di consenso, il giorno dopo dicono il contrario… tutti si ingegnano per far rimpiangere il passato e rendere difficile il nuovo.

La conseguenza di questa realtà è che ad oggi quasi tutte le offerte del mercato libero sono più costose del mercato tutelato provvisorio (tutele graduali) che esisterà ancora per i prossimi tre anni. Addirittura l’Autorità dell’energia ha fornito le istruzioni per come fare a tornare entro il 30 giugno nel tutelato provvisorio se già si era scelto il libero... con poco successo visto che queste informazioni sono state utilizzate solo da poche migliaia di utenti.

Ora c’è la scadenza del 1 luglio e, salvo ripensamenti sul filo del rasoio, la vicenda dovrebbe avere la svolta definitiva.

Vogliamo metterci a fare sul serio? Cioè far sì che il mercato libero non sia sinonimo di fregatura per i consumatori?

Il metodo è solo uno e ci deve pensare lo Stato: controllare e sanzionare che nessuno violi le leggi e faccia il furbo.

Oggi è una giungla. 
Mail e telefoni dei consumatori, nonostante le leggi dicano il contrario, sono praticamente di dominio pubblico. Non passa giorno e ora che più o meno truffaldini operatori di marketing ci cerchino per raccontarci balle sul mercato, sui prezzi e sulle loro offerte, quasi sempre presentate come convenienti e imperdibili, ma che nella realtà di contratti quasi sempre illeggibili sono con prezzi da urlo. 

Ogni tanto Arera interviene, eroga qualche sanzione che, per entità e tempistica, viene incamerata dai truffaldini gestori come spesa dovuta per il marketing illegale (gli importi dei guadagni sono sempre maggiori rispetto agli importi delle sanzioni), e la cosa continua e cresce.

Ci vuole controllo dello Stato che induca i vari operatori non a cercarsi clienti con metodi truffaldini, ma giocando al ribasso dei costi e alla crescita della qualità delle proprie offerte.

Le sanzioni devono quindi essere “da paura”, per importi e per sospensioni/ritiro delle autorizzazioni per chi, per esempio, reitera la condotta illecita.
Occorre che nella testa di chi decide di fare business in quest'ambito, si materializzi la pratica che i clienti si cercano e si acquisiscono con trasparenza, convenienza, concorrenza e - ci si consenta questo termine apparentemente desueto - onestà.

E’ grazie all’Unione europea che oggi non siamo “alla canna del gas”. Le tariffe continuano sempre a diminuire, anche dopo le fiammate dovute all’invasione russa dell'Ucraina, solo grazie al suo intervento (con ampie ricadute anche sull’inflazione)… ora è compito dello Stato nazionale garantire che questa politica non sia inutile. Sono le norme e le leggi nazionali, la loro applicazione ed adeguatezza allo stato dei fatti, che ci devono portare ai vantaggi del libero mercato.


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