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Ciao, Francesco!
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Articolo di Annapaola Laldi
22 aprile 2025 8:27
 
E così, papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, il primo cardinale non europeo (da milleduecento anni) e anche il primo gesuita salito al soglio pontificio, se n’è andato ieri mattina, 21 aprile alle ore sette e quarantacinque. Non si sa ancora bene quale sia stata la causa precisa del suo decesso.
Sono venuta a saperlo ieri mattina verso le nove, avvisata da amici valdesi nella nostra chat. Avevo appena preso un caffè. Mi è rimasto sullo stomaco.
Non me l’aspettavo.

La prima reazione è stata: «Questa non ci voleva».
In Italia avevamo fino a ieri due grandi uomini dalla postura diritta: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, appunto, papa Francesco che era di esempio non solo per l’Italia, ma per il mondo intero. Due uomini diversi, ma capaci entrambe di parlare con chiarezza a favore della giustizia e dell’accoglienza. Adesso è rimasto Mattarella che, quando dice: «Accanto al dolore per la morte di Papa Francesco, avverto, come ho detto stamani, un senso di vuoto: il senso della privazione di un punto di riferimento cui guardavo», lo dice perché lo pensa, lo pensa nel profondo dell’anima. (Il testo integrale del suo discorso è qui ). Sulla sincerità del cordoglio di altre personaltò italiane e straniere ho, invece, forti riserve.
 
La mia seconda reazione: «Mi sento profondamente in lutto. Ha aperto tante porte, non solo quella santa».
Francesco ha dimostrato che un papa può essere davvero un uomo, anche un tantino sconsiderato (talvolta sono trapelate delle sue esternazioni criticabili), ma ha sempre cercato di andare incontro a chi, prima, veniva stigmatizzato e considerato un “nemico” o quantomeno un “avversario”. Un esempio, la sua visita, nel 2015, al tempio valdese di Torino, dove chiese perdono a nome della Chiesa cattolica per le tremende persecuzioni a cui erano stati esposti i valdesi nei secoli. Oppure la sua denuncia della “terza guerra mondiale combattuta a pezzi” e la sua vicinanza anche materiale, tramite invio di aiuti, agli Ucraini e ai Palestinesi della Striscia di Gaza, cosa questa che destò le ire del governo  Netanyahu.
E pure la sua posizione di apertura verso gli omosessuali, timida, sì, ma importante. Oggi specialmente, con la cattiveria di Trump e soci, anche uno spiraglio può dare speranza.
 
Ebbene, questa sensazione di lutto, di vuoto, mi accompagna anche ora che butto giù queste righe, anche perché ho una certa qual paura del futuro..
Un sincero cordoglio per Francesco si trova pure tra cosiddetti non credenti, come Vauro, la matita irriverente per antonomasia,che  dice “addio a papa Francesco”  con una lacrima che gli scorre sul volto. Secondo Vauro non ce ne sarà un altro come lui. Ma chissà.
Facendo parte della schiera dei sedicenti credenti (sponda protestante), mi affido allo Spirito Santo che esiste anche nella Bibbia Ebraica e ha un nome, ruah, che è femminile, tanto che diverse teologhe hanno introdotto il neologismo “Spirita Santa”. Tempo fa, mi sembrava una forzatura, adesso invece, mi sta bene, perché il femminile può innovare più e meglio del maschile. Può, anche se non è così automatico, come Meloni e altre donne di questo governo stanno dimostrando (per brevità suggerisco la contraddizione insita nell’approvazione della legge sulla Gravidanza per altri = reato universale e la liberazione di Al Masri, colpevole, lui sì, di veri reati universali come la tortura e l’assassinio anche di bambini, colpito da un mandato di arresto del Tribunale Internazionale dell’Aja).
 
C’è, infine, un terzo pensiero che mi è venuto, e mi ha fatto pensare al film di Nanni Moretti, “Habemus Papam”. E’ del 2011, ma oggi, secondo me, è profetico. C’è, infatti, una scena, in cui si sfidano a una partita di pallavolo i cardinali dei diversi continenti. Quelli che vengono da Paesi non europei o dell’America del nord non riescono neppure a formare una squadra; sono tre forse quattro. E lo psicanalista (Nanni Moretti) li incoraggia: al prossimo conclave saranno di più.
E oggi è così. I cardinali elettori verranno dall’Europa (53), dall’America latina (21) dall’America del nord (16), dall’Africa (18), dall’Asia (23), dall’Oceania (4).
Inoltre, una nota sull’età: oggi l'età media è 72 anni, mentre quella dei cardinali nominati da papa Francesco è di 62. Il cardinale più giovane ha 45 anni.
Quindi, tutto può accadere. Anche qualcosa di buono.


 
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