testata ADUC
Gaza e l’ospedale ‘resuscitato'. Importante non bersi le dichiarazioni di Hamas 
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
15 aprile 2025 10:55
 
L’altra sera l’esercito israeliano, dopo averlo annunciato, ha colpito l’ospedale Al Ahli di Gaza danneggiandone gravemente alcuni reparti. La notizia avrebbe dovuto suscitare la spaesata sorpresa di quanti, a metà ottobre del 2023, denunciavano il “raid israeliano” che aveva “raso al suolo” quel medesimo ospedale, provocando “500 morti”. Escluso, infatti, che l’ospedale “raso al suolo” 18 mesi fa sia stato nel frattempo ricostruito, è giocoforza considerare che il recente attacco sia stato diretto contro qualcos’altro, vale a dire un ospedale che non era stato raso al suolo. Un bel pasticcio in cui ora non sarebbe stato necessario infilarsi se, a suo tempo, anziché alla bufala fosse stato concesso spazio alla verità, e cioè che a far danno nel 2023 non era un raid israeliano ma un razzo palestinese, che l’ospedale non era raso al suolo e che l’incidente aveva provocato alcuni morti, sì, ma non 500 e per fortuna non nell’ospedale ma in un parcheggio della struttura. 
Serve ricordare questi dettagli (chiamiamoli così) nel discutere della notizia dell’attacco israeliano di sabato scorso? Sì, serve. Perché un modulo analogo a quello cui si ispirò il grosso dell’informazione a quell’altezza di tempo è lo stesso che ha ispirato la cronaca del fatto più recente. Perché di tutto si è discusso, a proposito dell’ospedale resuscitato dopo essere stato raso al suolo due autunni fa, tranne che del fatto (questa almeno è la tesi israeliana) che ospitava un bivacco di Hamas. E la circostanza che la notizia non sia stata smentita spiega abbastanza bene come ragionano quelli che dovrebbero occuparsene: smentirla non serve neppure, perché l’uso degli ospedali da parte del terrorismo palestinese costituisce una specie di diritto acquisito. Così come va benissimo, per l’informazione disinvolta, affidarsi alle dichiarazioni del direttore di quell’ospedale, il dottor Fadel Naim: cioè il signore che il 7 ottobre del 2023 metteva sui suoi social apologetiche vignette a celebrazione degli “eroi” che massacravano 1200 persone e ne deportavano alcune centinaia. Tutto questo per dire che non bisogna dare la notizia di un ospedale colpito? No davvero. Tutto questo per dire che non si può criticare o condannare l’attacco di un ospedale? Tanto meno. Ma un conto è dare la notizia e condannare il fatto argomentando che Israele non avrebbe dovuto colpire nemmeno se lì dentro Hamas avesse impiantato un centro di comando. Un altro conto è accantonare il dettaglio (chiamiamolo ancora così) e dare la notizia bevendosi le dichiarazioni di un intimo di Hamas.

(Iuri Maria Prado su Il Riformista del 15/04/2025)
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS