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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Camera dei Lord rinvia discussione sul suicidio assistito dopo 7 ore di dibattito
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12 maggio 2006 0:00
 
La legge che dovrebbe garantirlo, arrivata oggi in seconda lettura alla Camera dei Lord, e' stata bloccata dai pari del regno che, dopo un appassionato dibattito durato sette ore, hanno deciso (148 a 100) di rinviare la discussione di sei mesi.
Secondo il progetto di legge presentato da Lord Joffe, i pazienti malati terminali di Inghilterra e Galles avrebbero il diritto di chiedere l'aiuto di un medico a metter fine alla propria esistenza. Si applicherebbe a coloro che non hanno piu' di sei mesi di vita e stanno soffrendo atrocemente, ma che sono in grado di scegliere liberamente. Lord Joffe, un indipendente, ha detto ai suoi colleghi che i pazienti non dovrebbero soffrire pene insopportabili "per il bene di tutta la societa'".
Un altro Pari, il liberaldemocratico Lord Carlile ha pero' subito attaccato il progetto affermando che il risultato sara' che i medici si troveranno a somministrare farmaci letali, una cosa contraria alla loro etica. "E' chiaro che questa legge portera' all'eutanasia volontaria (ovvero il medico aiuta attivamente il paziente a morire, e non si limita a prescrivergli i farmaci per suicidarsi). Ha sempre e solo avuto questo scopo". Carlile ha presentato un emendamento che, di fatto, bloccherebbe la legge.
Sulla proposta i partiti avevano lasciato liberta' di coscienza, ed il problema ha infatti creato divisioni trasversali agli schieramenti politico-parlamentari.
La legge propone che dopo aver firmato una dichiarazione legale nella quale si afferma di voler morire, i pazienti possano ricevere una dose mortale di farmaci dal medico. I sanitari, secondo il progetto, hanno la possibilita' di rifiutarsi.
Secondo Lady Finlay, che e' medico e docente universitario, "se lasciamo passare questa legge, daremo al mondo un messaggio nel quale diciamo che stiamo abbandonando le persone vulnerabili, e trattiamo la sofferenza mettendo fine alla vita di chi soffre. Continuiamo invece a lavorare con i pazienti, aiutiamoli a vivere al meglio fino a una morte naturale dignitosa. Non dobbiamo diventare complici di un suicidio". Tuttavia, dicono i sondaggi, oltre tre cittadini britannici su quattro (pari al 76%) sono favorevoli al "diritto a morire" per i malati terminali. L'indagine di YouGov, pubblicata oggi in coincidenza con il ritorno alla camera dei Lord del disegno di legge, evidenzia come questa opinione largamente maggioritaria sia in netto contrasto con la gran parte dei medici e dei leader religiosi: il Royal College of Physicians (l'ordine dei medici britannico) in un sondaggio interno dei giorni scorsi si e' infatti espresso al 73% contro una legge piu' permissiva in termine di eutanasia, e contro si e' espresso anche l'Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, che occupa uno dei seggi ai Lord e che si e' iscritto a parlare. L'arcivescovo ha ribadito oggi questa posizione in una lettera al Times, scritta insieme al capo della chiesa cattolica inglese, cardinale Cormac Murphy O'Connor e al rabbino capo Sir Jonathan Sacks.
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